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Evelyn Cinti

Educatrice cinofila e operatrice del Canile Comunale di Comacchio


Parliamo di 25 anni fa, ho letto per caso sulla bacheca del Comune di Comacchio che cercavano un addetto al canile. Io svolgevo già volontariato al canile di Migliaro, il gestore mi conosceva, quindi ho chiamato subito e mi hanno presa.

Cercavano un ragazzo in realtà, che avesse la forza fisica per lavori manutentivi. Hanno provato con me, che sono sempre stata un po’ un tuttofare e si sono accorti che riuscivo a svolgere i miei compiti anche da sola! Il primo anno è stata un bel po’ dura, perché il carico emotivo è parecchio importante in questo lavoro, e io avevo solo vent’anni. Ho anche pensato di mollare, poi invece ce l’ho fatta e oggi sono venticinque anni che faccio questo lavoro: adesso sono responsabile del canile.

Ho sempre lavorato praticamente da sola qui dentro. Negli anni ho fatto vari corsi e sono diventata educatrice cinofila, ho studiato le attività per il benessere animale, insomma tutti quelli che sono riuscita a trovare per seguire la mia passione per il mondo animale, e soprattutto i cani!
La grande passione che ho per gli animali me l’ha trasmessa mio padre; mia mamma invece è terrorizzata dai cani, quindi non poteva venire da lei! Per questo, in realtà, da piccola non ho mai avuto cani e la vera scoperta è stata proprio grazie all'esperienza del canile.
La soddisfazione più grande del mio lavoro è quella di poter aiutare questi animali, di potergli trovare o ritrovare una famiglia. Ti fanno sentire la persona più importante del mondo, quando arrivi tutti ti salutano: per me è il posto più bello del mondo dove lavorare.

Ricordo uno dei primi cani che ho seguito, un pastore, quindi un cane di razza, si chiamava Elga. Era stata abbandonata ed era caduta in un canale di scolo di cemento, stava annegando. Quando l’abbiamo trovata era in condizioni pietose, aveva anche i polpastrelli rotti e il veterinario ci ha detto che molto probabilmente aveva percorso tantissimi chilometri. Forse era scappata e stava cercando di tornare a casa. Lei era particolarmente aggressiva perché era impauritissima; non ci faceva avvicinare. Nel box faceva continuamente avanti e indietro, peggiorando la situazione dei suoi piedini, quindi noi eravamo costretti a metterla nel giardino di tanto in tanto, per farla riprendere un po'. Anche libera, ci ringhiava e continuava a non mangiare. Sono serviti tre mesi prima che ci desse la possibilità di toccarla pian piano, ma la cosa più incredibile è che, facendosi accarezzare, si è emozionata lei per prima. Piangeva e si stendeva a pancia in su per farci capire che ormai si fidava di noi. Eravamo commossi. Da lì è diventata la mascotte del canile e non riuscivamo nemmeno a darla in adozione per quanto fosse legata al luogo, e a mio papà, soprattutto, volontario anche lui qui in canile.
Ci sono dei cani che serve anche un anno per recuperarli e renderli adottabili.

Una volta, invece, abbiamo trovato un cagnolino vagante dentro al canile. Aveva circa 10 anni allora. Soffriva particolarmente il canile: era buonissimo ma un po’ sulle sue, indipendente, un po’ depresso anche. Dopo circa tre anni che era con noi, un giorno è arrivata una signora a portarci del pane e l’ha visto. Ha subito detto che gli ricordava tanto il cane che aveva tanti anni prima, scappato da casa. Noi le abbiamo detto di averlo trovato in giro e l’abbiamo invitata ad entrare per capire se effettivamente potesse essere lui.
Lei ha iniziato a chiamarlo per nome e lui non rispondeva, ma quando si è avvicinata e gli ha fatto annusare la mano il cane si è come acceso. Era davvero il suo e si sono ritrovati così! Non riusciva a riconoscere la voce, ma l’odore l’ha risvegliato. Poi ha iniziato a dirgli ‘Andiamo a casa Fufi!’ e lui tutto felice è saltato in macchina. Siamo rimasti impressionati. Lei non sapeva che ci fosse il nostro canile e non l’aveva mai cercato qui. Le abbiamo fatto l’adozione e lui è tornato a casa.

I canili una volta erano considerati diversamente da oggi, ed erano anche più numerosi, ci si parcheggiavano i cani con facilità, senza rimorsi. Una volta, qui da noi c’erano circa 120 cani, oggi siamo a 22. In 25 anni le cose sono cambiate. Dopo tanti anni, grazie a tante campagne di sensibilizzazione, e sterilizzazione soprattutto, siamo riusciti a ridurre il numero dei cani abbandonati e dei canili. Oggi per adottare servono requisiti particolari e il canile è visto come un luogo dove si possono visitare i cani, dove si può adottare un cane, ma anche dove è possibile fare attività con il proprio cane: dall’area cani, dove trovano anche me che sono educatrice e posso fare educazione, alla Mobility con gli ostacoli, alla pensione canina e l’asilo giornaliero e mezza giornata.

Da qualche anno facciamo anche un servizio per i campeggiatori: andiamo a prendere i cani in campeggio li portiamo in asilo, poi alla sera li riconsegniamo. L'asilo funziona tantissimo anche per i turisti che a volte richiedono il servizio quando, ad esempio, vogliono farsi una giornata con tutta la famiglia a Mirabilandia. Anche se normalmente, per chi viene in vacanza, in appartamento o in campeggio possono stare tranquillamente anche i cani, ci sono luoghi non attrezzati o dove non posso entrare, per questo è nato il nostro asilo. Secondo la descrizione che il padrone fa del suo cane, quando sono qui con noi spesso li mettiamo in piccoli gruppi in modo che possano giocare senza accorgersi che restano per un po’ ‘senza famiglia’.
Siamo anche convenzionati con una toelettatura, quindi capita che ci lascino il cane in pensione e chiedano di farlo anche lavare. Lo possono poi andare a riprendere tutto pulito in toelettatura!

Abbiamo inventato da poco il Trekking a 6 zampe e lo stiamo promuovendo ora sul territorio. Io seguo il trekking come educatrice e do qualche consiglio su come tenere il cane al guinzaglio o tranquillizzarlo se ha dei problemi, ma con noi c’è anche una guida ambientale che ci racconta dove siamo, perché facciamo una passeggiata in quel luogo e cosa c’era una volta.
Quest’estate pensiamo di fare anche delle passeggiate all’alba con alla fine un’ora di yoga e qualche tecnica di rilassamento anche per i cani.

Siamo convenzionati con una start up locale che realizza servizi escursionistici, chi partecipa alle loro esperienze può lasciare il cane in asilo gratuitamente. Abbiamo anche il carrellino per portare il cane in bicicletta ma, se il cane non lo sopporta, lo teniamo noi.

Abbiamo una struttura comoda da raggiungere, proprio sulla Statale Romea, ma completamente immersa nel verde con 22 pini all’interno del parco, che fanno una bella ombra. Il canile è nuovo, ha 15 anni ed è composto da tanti spazi ampi e versatili. I box sono grandi e coperti, le reti saldate per resistere ad ogni cane. Il tutto si inserisce perfettamente nel territorio. Anche grazie al servizio di asilo siamo diventati popolari tra i turisti, ma ci vogliono molto bene anche i residenti. Io ormai, dopo 25 anni, sono ‘Evelyn del canile’ per tutti qui! Grazie alla nostra esperienza si è creato un rapporto di fiducia con le persone: il cane è uno di famiglia, e sanno che lasciarlo da noi è garanzia del fatto che starà bene. Riceviamo prenotazioni per la pensione anche da un anno all’altro. Questa fiducia ci premia sempre e ci rende orgogliosi del nostro lavoro.



 






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