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Casa Museo Remo Brindisi

Moderna architettura immersa nel verde, al Lido di Spina, tra la pineta litoranea e la spiaggia, accoglie la ricca collezione appartenuta al maestro Remo Brindisi (1918 - 1996): un’insieme di opere delle principali espressioni artistiche nazionali e internazionali del Novecento.

Realizzata agli inizi degli anni Settanta dall’architetto e designer Nanda Vigo, per volontà del maestro Remo Brindisi, venne inaugurata e aperta al pubblico nel 1973, con il nome di Museo Alternativo Remo Brindisi. La struttura si articolava in due funzioni distinte: abitazione per le vacanze estive e museo per accogliere la preziosa collezione appartenuta al Maestro.
Un edificio particolarissimo caratterizzato da un grande cilindro centrale che collega i diversi piani, dove sono collocati gli spazi abitativi, quelli di studio e quelli espositivi.

Un’architettura che rivela la sua anima spazialista nelle pareti bianche o trasparenti, negli specchi e nelle luci al neon che smaterializzano gli spazi, dando a chi si trova all’interno della villa la sensazione di una diversa dimensione.

Una casa, impreziosita da una bellissima scala elicoidale con pedata ampia e corrimano in acciaio, e un museo, nato con l’obiettivo di dare visibilità compiuta alle relazioni interdisciplinari che legano le arti visive, dall’architettura al design, dalla pittura alla scultura.

Un museo, dove tutti gli spazi, anche quelli privati, hanno accolto e accolgono un gran numero di opere d’arte che Brindisi, collezionista appassionato, ha riunito durante tutta la sua vita.

La collezione, nella quale sono inserite opere realizzate dello stesso Brindisi, comprende circa duemila opere ed è rappresentativa delle maggiori espressioni artistiche del Novecento nazionale e internazionale: Pablo Picasso, Andy Warhol, Mimmo Rotella, Lucio Fontana, Mario Schifano, Piero Manzoni, Francis Bacon, Medardo Rosso, Emilio Vedova, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Giò Pomodoro, Henry Moore, Arturo Martini, Filippo De Pisis, Emilio Greco, Virgilio Guidi, Ottone Rosai, Mario Sironi, Hans Arp, Ladislas Kijno, Antonio Corpora, Agostino Bonalumi…

Oggi, per volontà testamentaria dello stesso Brindisi, l’intera raccolta e la Casa Museo sono di proprietà del Comune di Comacchio.

L’allestimento, a cura dell’Assessorato alla Cultura, prevede che le opere siano esposte a rotazione.






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